Rieti (RI)

Il progetto finanziato con fondi europei denominato “PLUS – Riqualificazione delle piazze centrali di Rieti” è stata l’occasione per una serie di indagini archeologiche nel centro storico della città. La sorveglianza in corso d’opera durante le operazioni preliminari alla posa di sottoservizi e alla pavimentazione ha permesso di fornire un notevole contributo alla conoscenza della storia di Rieti in età romana e medievale.

Actus srl è stata incaricata della supervisione e del coordinamento degli archeologi sul campo e della realizzazione della documentazione grafica. Nel corso degli scavi sono stati rinvenuti resti di edifici databili dall’epoca romana al rinascimento. Da segnalare in particolare i resti pertinenti al Capitolium della città (II-I a.C.), ad un edificio tardoantico con pavimento a mosaico (V-VI secolo), a case di epoca medievale (XII-XIII secolo) e alla antichissima chiesa di S. Giovanni in Statua (IX-XVIII secolo), alla quale è legato anche il rinvenimento di decine di sepolture.

La documentazione grafica è stata realizzata tenendo in considerazione le esigenze temporali della committenza, vincolata da  stringenti date di consegna, e dalla volontà di creare pochi disagi alla popolazione. E’ stato quindi elaborato un metodo di documentazione speditivo che integra in modo compiuto rilievi topografici eseguiti con strumentazione GPS/GSNN e stazione totale, elaborazioni in ambiente GIS e creazione di modelli 3D ed ortofoto con tecniche “structure from motion”. In questo modo la documentazione ha tenuto i tempi dello scavo archeologico, di fatto non generando alcun ritardo aggiuntivo.

 Il risultato ha permesso di avere, in un’unica piattaforma GIS, tutti i dati legati allo scavo, topografici e informativi. I singoli saggi, eseguiti nel corso di mesi in diverse aree della città, sono stati posizionati con precisione centimetrica nel GIS, permettendone una visione di insieme altrimenti impossibile. Tali dati, integrati con l’inserimento di cartografia storica e piante di scavi precedenti, ha permesso una ricostruzione più accurata del reticolo topografico della città antica, al tempo stesso fornendo nuovi elementi per lo studio della Rieti romana e medievale.

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